SPORT BIELLESE CON INCLUSIONE
Non solo basket. Non solo motori. Da diversi anni Biella nello sport fa rima anche con disabilità. Merito di tante associazioni che hanno saputo sviluppare progetti di ampio respiro, favorendo la crescita di atleti che sono diventati delle vere e proprie icone sul suolo nazionale e internazionale. Il punto di partenza fu dato tra gli anni ’80 e ’90 da Paola Cesano Magliola. Medaglia d’oro al merito sportivo, stella d’argento del Coni, membro del Panathlon, fondò la Polisportiva Handicap Biellese nel solco della FISDIR (Federazione Italiana Sport Paralimpici Intellettivo-Relazionali). Il Biellese è diventata così una provincia-pilota nella pratica sportiva a favore dei disabili e nel 1996 l’allora assessore provinciale Giuseppe Nicolo decise che i contributi sarebbero andati solamente alle società sportive che avevano il coraggio di aderire al progetto “Sport senza barriere”. Si cominciò con l’atletica e il basket. Presto vennero coinvolte altre discipline e Biella divenne una guida per i territori limitrofi.
Qualche anno più tardi il sasso fu raccolto da Charlie Cremonte, educatore della Domus Laetitiae, che tra la fine degli anni ’90 e i primi anni 2000 fondò Asad Biella e Sportivamente. Invece che proseguire sulla strada della Fisdir, Cremonte aderì̀ a Special Olympics, movimento fondato nel 1968 negli Stati Uniti da Eunice Mary Kennedy Shriver, sorella del presidente americano John Fitzgerald Kennedy. A guidare la missione di Special Olympics sono l’inclusione e l’integrazione, il dare la possibilità̀ a tutti di praticare una disciplina sportiva al di là del risultato. Nel corso degli anni Cremonte si è spinto sempre più in alto e ha trasformato il Biellese in un punto di riferimento di Special Olympics a livello italiano e internazionale. In meno di dieci anni Biella ha ospitato tre volte i Giochi Nazionali nel 2008, nel 2012 e nel 2017. Un trittico eccezionale, frutto di un grande lavoro di squadra tra volontari, tecnici e genitori, specchio di una forte sinergia tra le diverse anime del territorio. Nessuno potrà̀ mai dimenticare, in particolare, le cerimonie di apertura. Capaci di catalizzare, tra fuochi d’artificio ed effetti speciali, un interesse clamoroso, e di far confluire nello stadio cittadino dagli 8 ai 10mila spettatori.
Ma oltre a organizzare Eventi con la E maiuscola, il mondo della disabilità biellese ha saputo creare una forte base di atleti, sia nel mondo Special Olympics sia nel mondo Fisdir. Alcuni di loro sono diventate vere e proprie stelle sul proscenio italiano e internazionale. Come dimenticare Nicole Orlando, l’atleta paralimpica che ha conquistato più volte l’oro nei campionati mondiali di atletica, assurgendo allo status di celebrità̀: è stata ricevuta dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha partecipato al programma televisivo Ballando con le stelle, ha regalato magie al Trisome Games, le prime Olimpiadi per atleti con la sindrome di down, ha pubblicato con la giornalista Alessia Cruciani il libro “Vietato dire non ce la faccio”. Un’icona al pari di Simone Perona, atleta Special Olympics, che soprattutto grazie ai successi conseguiti nella maratona è diventato un vessillo del movimento ed è oggi conosciuto ovunque. Ma sarebbe errato citare solo Nicole e Simone. Perché́ la vera forza della disabilità – a Biella, ma non solo – è data da tutti quei ragazzi che si impegnano al massimo, giorno dopo giorno, per superare mille difficoltà e mille barriere. È soprattutto per loro che nel corso degli anni sono nate sempre più associazioni sportive. Pensiamo non solo alle già̀ citate Polisportiva Handicap Biellese e Asad Biella-Sportivamente, ma anche al Team Ability La Marmora (l’attuale società di Nicole Orlando) e alla sezione biellese del Vivere Sport. Tutte realtà̀ che hanno lavorato e lavorano duramente per permettere a tanti ragazzi di avvicinarsi allo sport e trovare il modo di spingersi oltre i propri limiti.
Articolo a cura di Niccolò Mello (Il Biellese)