Perchè "TERRA DELLA LANA" ?

La Lana nel Biellese ha origini antiche: le colline che circondano la città, poco fertili, hanno spinto i biellesi, sin dal 600, a dedicarsi all’allevamento ovino e alla produzione di filati e tessuti (ad esempio, l’opificio Piacenza, ancora oggi uno dei più celebri biellesi nel mondo del cachemire, viene fondato nel 1733).

Favorito dalla sua posizione ai piedi delle Alpi e vicino a formidabili corsi d’acqua (la cui speciale composizione chimica trasforma in eccellenza mondiale i tessuti qui trattati), Biella e il Biellese divennero nel tempo un unico laboratorio diffuso di drappieri e sarti. Il territorio che spazia dalla vetta del monte Mars (2.600 metri) alla sconfinata Baraggia è compreso in un’area non particolarmente estesa (910 km quadrati) con una varietà impressionante di paesaggi.

Si passa nel giro di pochi chilometri dalle vette delle Alpi con protagonista il Santuario di Oropa alle colline come la Burcina, alle riserve naturali della Bessa e della Baraggia, fino al lago di Viverone. Dal capoluogo Biella si dirama una rete viaria che consente di raggiungere Cossato (seconda città della provincia) e località di richiamo come, ad esempio, Candelo con il suo Ricetto, oppure l’Oasi Zegna. L’industria laniera, presente ancora oggi nonostante la crisi persistente, è molto attiva per la salvaguardia dell’ambiente, con aziende come la Tintoria Mancini che a simbolo del suo impegno vede impiegate le “Pecore Modaiole” in legno e lana, a rappresentare la filiera produttiva e l’impegno di sostenibilità dell’azienda in una mostra itinerante fuori e dentro il territorio biellese.

Lo Sport, uno dei settori più colpiti dalla pandemia, ha bisogno di importanti segnali di supporto, ed un riconoscimento europeo è sicuramente per opportunità e prestigio il miglior stimolo al comparto del territorio. Tante associazioni e società sportive hanno dovuto
affrontare mesi difficili e fermarsi a causa delle restrizioni necessarie per controllare la diffusione del contagio. Purtroppo, tantissimi giovani, ma anche tanti adulti, anziani e disabili che praticano Sport (oltre ad essere per molti il proprio lavoro) hanno dovuto cambiare le
proprie abitudini sportive.

Il nostro è un progetto che nasce con la volontà di valorizzare il “Tessuto” sportivo biellese, in tutte le sue sfaccettature, che vanta eccellenze in diversi campi e da sempre rileva diverse possibilità di aggregazione, con un particolare indirizzo alla salute psico-fisica degli abitanti.
Un territorio nel quale 32 comuni hanno aderito al progetto, unendosi sotto la stessa bandiera, e che rappresentano circa il 78% della popolazione biellese.

Un grande risultato corale che ci teniamo a sottolineare perché lo Sport non ha colori politici, riuscendo sempre
ad unire le persone e fare squadra.

Perchè "TERRA DELLA LANA" ?

La Lana nel Biellese ha origini antiche: le colline che circondano la città, poco fertili, hanno spinto i biellesi, sin dal 600, a dedicarsi all’allevamento ovino e alla produzione di filati e tessuti (ad esempio, l’opificio Piacenza, ancora oggi uno dei più celebri biellesi nel mondo del cachemire, viene fondato nel 1733). Favorito dalla sua posizione ai piedi delle Alpi e vicino a formidabili corsi d’acqua (la cui speciale composizione chimica trasforma in eccellenza mondiale i tessuti qui trattati), Biella e il Biellese divennero nel tempo un unico laboratorio diffuso di drappieri e sarti. Il territorio che spazia dalla vetta del monte Mars (2.600 metri) alla sconfinata Baraggia è compreso in un’area non particolarmente estesa (910 km quadrati) con una varietà impressionante di paesaggi. Si passa nel giro di pochi chilometri dalle vette delle Alpi con protagonista il Santuario di Oropa alle colline come la Burcina, alle riserve naturali della Bessa e della Baraggia, fino al lago di Viverone. Dal capoluogo Biella si dirama una rete viaria che consente di raggiungere Cossato (seconda città della provincia) e località di richiamo come, ad esempio, Candelo con il suo Ricetto, oppure l’Oasi Zegna. L’industria laniera, presente ancora oggi nonostante la crisi persistente, è molto attiva per la salvaguardia dell’ambiente, con aziende come la Tintoria Mancini che a simbolo del suo impegno vede impiegate le “Pecore Modaiole” in legno e lana, a rappresentare la filiera produttiva e l’impegno di sostenibilità dell’azienda in una
mostra itinerante fuori e dentro il territorio biellese. Lo Sport, uno dei settori più colpiti dalla pandemia, ha bisogno di importanti segnali di supporto, ed un riconoscimento europeo è sicuramente per opportunità e prestigio il miglior
stimolo al comparto del territorio. Tante associazioni e società sportive hanno dovuto affrontare mesi difficili e fermarsi a causa delle restrizioni necessarie per controllare la diffusione del contagio. Purtroppo, tantissimi giovani, ma anche tanti adulti, anziani e disabili che praticano Sport (oltre ad essere per molti il proprio lavoro) hanno dovuto cambiare le proprie abitudini sportive.
Il nostro è un progetto che nasce con la volontà di valorizzare il “Tessuto” sportivo biellese, in tutte le sue sfaccettature, che vanta eccellenze in diversi campi e da sempre rileva diverse possibilità di aggregazione, con un particolare indirizzo alla salute psico-fisica degli abitanti. Un territorio nel quale 32 comuni hanno aderito al progetto, unendosi sotto la stessa bandiera, e che rappresentano circa il 78% della popolazione biellese. Un grande risultato corale che ci teniamo a sottolineare perché lo Sport non ha colori politici, riuscendo sempre ad unire le persone e fare squadra.