TESSILE E SPORT
La creatività e il talento sono peculiarità biellesi che al pari d’intreccio e trama si fondono per tendere all’eccellenza anche in ambito sportivo. Come molti campioni nati sotto il Mucrone, anche il tessile made in Biella declinato allo sport è universalmente riconosciuto, così come i marchi che lo rappresentano a livello internazionale.
Le partnership tecnica ed economica tra mondo sportivo e quelle aziende tessili che puntano anche sul prodotto finito, ben identificabile con un brand, sono oggi fondamentali a livello di sostenibilità̀ della pratica sportiva a diversi livelli, dalla base, al professionismo, fino alle Olimpiadi. Moda e sport debbono anche alla visione di cittadini biellesi illuminati quello che oggi rappresentano l’una per l’altro. Tra le tante meritorie, piace tratteggiare due storie illustri che hanno segnato, a loro modo, un’epoca.
Un marchio sportivo che ha fatto la storia dello sport è Fila, nato nel paese di Coggiola 110 anni fa grazie all’azienda familiare che cominciò l’attività producendo inizialmente tessuti e poi biancheria intima. La storia dell’azienda cambiò grazie alle grandi doti di Enrico Frachey, l’amministratore delegato, che con le sue intuizioni trasformò Fila in un marchio globale.
L’evoluzione dell’abbigliamento sportivo del marchio iniziò nel 1972. Fila fu la prima a portare il colore sul campo da tennis con la collezione White Line. Suscitò scalpore tra atleti e appassionati, cui seguirono innovazioni nell’abbigliamento destinato ad alpinismo, sci, sport acquatici, basket, golf e sport motoristici. Fila ha costruito rapporti speciali con gli atleti di tutte queste discipline, ciascuno dei quali è stato un pioniere e rivoluzionario nel proprio sport e nel costume sociale.
Insieme a Björn Borg, Fila ha contribuito a cambiare il modo in cui il mondo guardava alla moda sul campo da tennis. Nel 1978, Reinhold Messner ha raggiunto la vetta del Monte Everest indossando capi da montagna Fila high-tech. Fila ha disceso le piste con Ingemar Stenmark nella Garmisch Cup 1976, ha sciato e vinto sulle piste con la leggenda italiana Alberto Tomba e ha accompagnato Monica Seles e Grant Hill nelle loro vittorie di tennis e basket.
Un altro nome universalmente riconosciuto tra i grandi, è quello di Nino Cerruti, genio creativo dell’alta moda maschile che tra i primissimi nel suo campo ha intuito come gli sportivi famosi potessero diventare dei testimonial dei grandi brand internazionali. Appassionato e praticante sportivo, Cerruti non ebbe alcun problema ad interpretare le necessità dei più grandi campioni.
Dallo sci, con Ingemar Stenmark, che ottenne le sue vittorie più belle indossando una tuta Cerruti 1881, anche immortalata in un francobollo commemorativo, al tennis con lo svedese Mats Wilander vincitore di molti tornei del grande slam e dello statunitense Jimmy Connors, vincitore di 5 US Open, 2 Wimbledon e 1 Australian Open che conquistò il primato nel ranking Atp indossando abbigliamento Cerruti 1881. Il Signor Nino per primo intuì̀ le potenzialità̀ dei campioni del calcio vestendo il Pallone d’oro 1991 Jean Pierre Papin. E poi la Formula 1, con la collaborazione prestigiosa con la Ferrari. Gli uomini della Scuderia di Maranello vestirono Cerruti ad inizio degli anni ’90 così come nel tempo libero anche i piloti di allora, primo fra tutti Michael Schumacher.
Articolo a cura di Gabriele Pinna – Eco di Biella