Comune di Vigliano

Una cartolina di Vigliano dei primi anni del Novecento raffigura i “tre gioielli viglianesi”: Villa Malpenga, il Castello del conte di Collobiano e Villa Era. Queste sono realmente le tre immagini forse più note del paese, le più utilizzate in tutti i contesti in cui si voglia spostare l’attenzione dall’abitato che, dall’asse della via Milano, si allarga nelle due direzioni, verso la collina e verso il Cervo. L’area industriale, il traffico, i piccoli e grandi centri commerciali: tutto questo appare lontanissimo non appena si sale, da via Umberto, da via Senatore Avogadro, da Valmosino.
L’atmosfera è certamente più vicina a quella di una Vigliano in cui l’agricoltura – la vite in particolare per la collina – costituiva l’attività prevalente. Il Castello di Montecavallo, un edificio a pianta quadrata ai cui angoli si ergono massicce torri merlate, è un esempio caratteristico dello stile neogotico, che nel Biellese è testimoniato in modo ampio a Rosazza. La costruzione sorge in luogo di un maniero ben più antico, di cui ora non c’è più traccia. I signori del castello, gli Avogadro di Valdengo, vengono già citati in antichi documenti risalenti al Quattrocento. Nella struttura attuale si segnala la cappella, dedicata a San Filippo, collegata al castello con un passaggio coperto, in cui sono conservate importanti sculture

Nel corpo del maniero, al secondo piano, è collocata un’importante biblioteca nella quale figurano i ritratti dei nobili Avogadro. La Malpenga, solitaria, dalla sua collina domina il paese, la sua costruzione, nelle forme attuali, risale al primo Ottocento, ma, anche in questo caso, i riferimenti documentali sono ben più antichi. I Malpenga sono infatti citati come possessori della tenuta già nella prima metà del Cinquecento.
Alla committenza della famiglia Billia, che la acquisisce nel 1861, si devono le radicali modifiche alla villa, sotto la direzione degli ingegneri torinesi Petitti e Riccio. L’edificio principale assume allora l’aspetto attuale, si dota dell’immensa terrazza e della torre che la contraddistingue. Importanti ampliamenti vengono poi realizzati, nella prima metà del secolo scorso da Vittorio Buratti, la cui famiglia dedica alla villa grandi attenzioni, sistemando il parco, costruendo la cappella, arricchendo e ristrutturando gli interni https://lamalpenga.it.
Lo stesso Petitti è l’ingegnere cui la famiglia Magnani, intorno al 1885, commissiona il progetto per la costruzione di Villa Era che sorge in luogo di una precedente, forse settecentesca, struttura. Il portico di ingresso, il loggiato centrale, le palme dinanzi alla facciata: tutti questi segni caratteristici donano all’edificio un aspetto monumentale, con forti richiami classici http://villaera.it Vigliano Biellese è terra di fabbriche tessili, vivai e vigneti.

Come in gran parte del territorio provinciale, anche qui ha lunga e solida tradizione la lavorazione della lana. Prende le mosse nel 1868 quando sorge il primo impianto sulle rive del Cervo, le cui acque sono un bene prezioso per il lavaggio del filato. Un’attività che, inevitabilmente, richiama tantissime persone in cerca di lavoro, portando alla nascita di due Villaggi industriali, sorti intorno alla Pettinatura Italiana, nata nel 1882 e chiusa nel 2012. Una fabbrica che ha rappresentato ben più di un posto di lavoro per i suoi dipendenti, per i quali un teatro, un circolo ricreativo, una biblioteca erano strutture realizzate dagli stessi industriali, Trossi e Rivetti, titolari della Pettinatura stessa. Basti un dato per sottolinearne l’importanza: durante la Prima guerra mondiale fornisce il 70% del panno delle divise del Regio Esercito italiano.
Risorsa importante del territorio è il florovivaismo, le cui peculiarità̀ sono note in tutta Europa. Parliamo di una realtà estremamente vivace, raccolta dal 1965 intorno all’Associazione biellese floricoltori e vivaisti. Nella produzione hanno grande rilevanza le rose e gli aceri giapponesi, dalle tantissime varietà e dalla qualità resa eccellente dalle competenze di generazioni che si sono tramandate i segreti di innesti e tempistiche. 

Di grande qualità è la produzione vitivinicola: Vigliano Biellese dal 2019 fa parte dell’Associazione Città del vino”. È il riconoscimento di una tradizione che risale ai tempi dei Romani, quando Plinio il Vecchio elogiava l’abbondanza e la qualità delle uve di queste zone.
Anche in tale ambito ancora una volta svolgono un ruolo decisivo le dimore sparse sulle colline pedemontane. Così se il vigneto di Montecavallo, luogo di ospitalità di charme e alta cucina, ha origini che risalgono addirittura al Trecento, quelli di Villa Era e Villa La Malpenga risalgono alla metà dell’800. Un territorio con un suo re: il nebbiolo, alla base della Doc Coste della Sesia, nata nel 1996 e tra le eccellenze del Piemonte.